3.100 aziende alimentari italiane che espongono 1.300 nuovi prodotti
Si è aperta oggi a Parma la 19° edizione di Cibus, Salone Internazionale dell’alimentazione, con 3.100 aziende alimentari espositrici, tutte italiane, che hanno presentato 1.300 nuovi prodotti da immettere sul mercato. Nella nuova area del Cibus Innovation Corner sono stati esposti 100 prodotti tra i più innovativi. Si attendono 80.000 visitatori, di cui il 20% da Paesi esteri, e fra questi 2.500 top buyers.
“Cibus è sempre più protagonista nel panorama fieristico italiano” – ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma – “Oltretutto, questa edizione cade nell’Anno del Cibo, proclamato dal Governo Italiano. Registriamo 100 espositori in più
rispetto all’edizione 2016, grazie all’apertura di un nuovo padiglione che li ospita, totalizzando 135.000 mq espositivi”.
Al convegno inaugurale è intervenuto Andrea Olivero, Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che ha affermato: “L’innovazione si deve fondare su un rigoroso rispetto della tradizione ed allo stesso tempo deve essere capace di tutelare la
biodiversità e la sostenibilità ambientale e sociale; deve favorire l’interconnessione tra agricoltori e consumatori, in una vera logica di filiera che ha come obiettivo la qualità: questo è il modello Italia che vogliamo e dobbiamo difendere in Europa e nel mondo”.
Il primo convegno di Cibus, “World Food Research and Innovation Forum”, organizzato da Aster-Regione Emilia Romagna, ha presentato anche le tecniche di miglioramento genetico, frutto delle più recenti scoperte scientifiche. Il cosiddetto “genome editing”, è una tecnica di intervento di precisione fortemente basata sulla conoscenza dei meccanismi biologici e molecolari e che garantisce quantità, qualità e sostenibilità delle coltivazioni agricole. Interesse per questa nuova tecnica, diversa da quella degli OGM, è stato
espresso sia da Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare, che da Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti, entrambi relatori al Forum.
Scordamaglia ha presentato anche un approfondimento su contraffazione e Italian Sounding: “Non possiamo dirci soddisfatti delle azioni di contrasto a questo fenomeno della contraffazione, che oggi costa al nostro Paese circa 90 miliardi di euro, pari al triplo
del valore dell’export alimentare nazionale. Questo fenomeno preoccupa ancor di più se andrà ad inserirsi in un contesto di dazi che potrebbero essere posti in essere dagli Usa, un Paese che da solo vale 23 miliardi di euro di Italian Sounding”.
La discussione è stata arricchita dai contributi del Comando Carabinieri per la tutela agro alimentare e dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri.
Nel pomeriggio della prima giornata si è tenuta anche l’Assemblea Generale di Federalimentare intitolata “Il Quinto Elemento. Made in Italy. Made with Care”, aperto dall’indirizzo di saluto di Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, che ha
dichiarato: “I numeri di Cibus fanno ben sperare perché questa fiera è lo specchio di un Paese che è conosciuto nel mondo per le sue esportazioni alimentari ed è secondo esportatore europeo nelle manifatture. Quindi un segnale di salute delle imprese alimentari
che producono e che generano occupazione. Le imprese alimentari stanno lavorando bene vendendo prodotti e servizi nel mondo”.